Laser per lussazione della spalla nel cane

Mirtilla

La fisioterapia veterinaria per l’approccio conservativo in un caso di lussazione della spalla nel cane congenita e bilaterale

Mirtilla è una barboncina di 10,5 anni che vive a Borgaro Torinese in provincia di Torino. Sin da quando aveva solo 6 mesi di vita Mirtilla soffre di una patologia neurologica cronica dovuta a una caduta. In generale, però, la sua attività motoria è sempre stata nella norma, finché non ha avuto uno shock settico provocato dalle radici dei canini che hanno raggiunto l’orbita inferiore.

In una notte la povera Mirtilla ha perso il 70% del suo peso a causa dello shock! Ciò l’ha indebolita al punto di non riuscire a camminare e per questo è stata sottoposta a scrupolose visite veterinarie che hanno evidenziato una lussazione della spalla del cane (bilaterale congenita).

LA DIAGNOSI DEL VETERINARIO: LUSSAZIONE DELLA SPALLA NEL CANE

A Mirtilla viene diagnosticata una lussazione dell’articolazione scapolo-omerale bilaterale che è stata subito trattata chirurgicamente con una ricostruzione della cuffia dei rotatori.

LA RIABILITAZIONE POST CHIRURGICA

Dopo l’intervento per correggere la lussazione della spalla nel cane bilaterale congenita, noi di SBA siamo intervenuti con un programma riabilitativo che ha abbinato Laser LLLT, esercizi in vasca e ginnastica con attrezzi.

Riabilitazione per lussazione della spalla nel cane

Il recupero di Mirtilla è stato veloce. In breve tempo la barboncina ha riacquistato un’ottima postura in stazione grazie un miglioramento drastico dell’appiombo degli arti anteriori che prima risultavano abdotti a livello del gomito.

UNA COMPLICANZA E L’APPROCCIO CONSERVATIVO

Durante la fase di potenziamento muscolare, però, l’appiombo degli arti anteriori di Mirtilla peggiora. Alla visita ortopedica, risulta che il fragile osso costituente l’acromion della scapola (lievemente osteoporotico) non ha retto l’impianto per la ricostruzione del legamento artificiale.

L’ortopedico opta per l’applicazione di una piccola placca nella quale inserire il legamento artificiale e decide di iniziare ad operare la spalla destra. Durante la chirurgia si rende conto che il fragile osso della scapola non tiene l’impianto della placca e decide di terminare l’intervento lasciando la placca in sede.

La cagnolina non riesce comunque a camminare per cui l’unica soluzione possibile per risolvere la lussazione della spalla nel cane bilaterale congenita, è un approccio fisioterapico e riabilitativo.

Abbiamo dovuto tenere in considerazione, infatti, la presenza della placchetta di metallo nella spalla
destra di Mirtilla e anche la sua epilessia. Per questo il percorso riabilitativo della barboncina ha previsto solo Laser LLLT ed esercizi nel tapis roulant in acqua per cani ed esercizi con attrezzi.

IL NOSTRO SUCCESSO

Da Salute e Benessere Animale abbiamo una casistica rilevante nell’approccio conservativo alla lussazione della spalla nel cane e anche delle variazioni terapeutiche dedicate al cane epilettico.
Mirtilla ha beneficiato di questa esperienza maturata per migliorare drasticamente le sue condizioni cliniche nonostante non sia stato possibile sottoporla ad un terzo intervento chirurgico.

Anche se alcuni problemi di salute hanno rallentato di qualche settimana il suo percorso, oggi Mirtilla cammina molto meglio e continua il suo percorso di rinforzo muscolare. Per una completa guarigione, inoltre, Mirtilla è seguita con un approccio integrato che abbina la riabilitazione presso il nostro centro SBA all’agopuntura e la mesoterapia presso lo studio della dott.ssa Tecla Siviero.

Se anche tu hai un cane anziano che non può essere sottoposto a intervento chirurgico, contattaci!

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Brenno

Come la fisioterapia veterinaria può trattare efficacemente la Sindrome della Cauda Equina nel cane.

Brenno è un Golden Retriever di 11 anni che vive a Venaria Reale in provincia di Torino. Dalla sua diagnosi differenziale emerge un principio di Sindrome della Cauda Equina, conseguente alla stenosi lombosacrale. Inoltre Brenno soffre di un artrosi del cane generalizzata.

Che cos’è la Sindrome della Causa Equina?

La sindrome della Cauda Equina nel cane è una patologia veterinaria determinata dalla compressione sulle strutture nervose presenti tra l’ultima vertebra lombare ed il sacro (L7-S1), ovvero la cosiddetta cauda equina. In sintesi vengono schiacciate le radici nervose che fuoriescono dall’ultima porzione del midollo spinale. I sintomi più comuni sono la riluttanza a correre, saltare, sedersi e scodinzolare, fino ad una debolezza agli arti posteriori che può arrivare alla zoppia e anche alla paresi.

DIAGNOSI DELLA SINDROME DELLA CAUDA EQUINA NEL CANE

Dopo una sterlizzazione in tarda età a causa di una neoplasia benigna ad un testicolo, Brenno non ha mai manifestano particolari problematiche o patologie, oltre una lieve aritmia cardiaca. Per 9 anni, inoltre, il cane si è sempre divertito in piscina nei mesi estivi. Quando arriva da SBA, però, Brenno manifesta una evidente rigidità del rachide a livello toracico, lombare, sacrale.

Viene sottoposto presso il nostro centro ad una visita fisiatrica durante la quale si evidenzia un principio di Sindrome della Cauda Equina nel cane, che è la conseguenza di una stenosi lombosacrale. Dall’ispezione visiva e dalla palpazione notiamo un’algia dei nervi a livello L7-S1 della colonna, una marcata atrofia dei muscoli glutei e dei muscoli cosce.

Programmiamo quindi, un piano di fisioterapia e riabilitazione veterinaria per restituire a Brenno una maggiore flessibilità della colonna vertebrale e un incremento del tono muscolare, perché possa muoversi e sentirsi meglio, nonostante la sua età avanzata.

LA FISIOTERAPIA VETERINARIA PER LA SINDROME DELLA CAUDA EQUINA

Da SBA abbiamo una casistica rilevante per l’artrosi del cane, la stenosi lombosacrale e la Sindrome della Cauda Equina. Pianifichiamo, quindi, un programma di 10 sedute grazie al quale Brenno potrà riacquisire flessibilità della colonna vertebrale e facilità nei movimenti che ora gli risultano più dolorosi e faticosi.

Il nostro programma prevede prima di tutto Elettrostimolazione Tens, Ultrasuonoterapia e Laser LLLT per sbloccare la sua colonna vertebrale nella zona lombare. Lo abbiamo trattato anche in modo generalizzato sulle articolazioni per dargli sollievo, vista la sua artrosi. Poi abbiamo fatto anche ginnastica con attrezzi e in acqua.

 

IL NOSTRO SUCCESSO

Sono bastate 10 sedute di fisioterapia e riabilitazione veterinaria per restituire flessibilità alla colonna vertebrale di Brenno. La Sindrome della Cauda Equina è stata affrontata con tempestività ed efficacia in modo da evitare un peggioramento che avrebbe potuto portare alla zoppia.

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Oggi Brenno si muove con più facilità. Grazie ad un programma di esercizi da fare a casa e all’impegno della sua proprietaria siamo fiduciosi che mantenga i risultati ottenuti.

 

Il tuo cane ha ricevuto una diagnosi di Sindrome della Cauda Equina oppure fa fatica a camminare e sedersi? Contattaci!

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Ambra

Come la fisioterapia per cani post chirurgica può essere determinante per una guarigione due volte più veloce

Ambra è un’Australian Shepherd di 4 anni che vive a Torino e nell’ultimo anno e mezzo ha avuto bisogno di un piano di fisioterapia per cani tre volte. La prima dopo l’intervento per la rottura del legamento crociato sinistro la seconda volta dopo la diagnosi di contrattura dell’ileopsoas nel cane. E la terza volta perché Ambra si è rotta il legamento crociato dell’arto destro. Ogni volta ci ha trovato pronti a risolvere le problematiche ortopediche che le provocavano zoppia.

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>> SCOPRI COSA ERA SUCCESSO PRIMA AD AMBRA<<

Nel nostro ultimo programma fisioterapico per Ambra, abbiamo velocizzato notevolmente la sua guarigione dopo l’intervento di TPLO.

La fisioterapia per cani post chirurgica

Dopo il primo intervento di TPLO nel cane, Ambra è venuta da SBA mesi dopo manifestando ancora una marcata zoppia e dolore al ginocchio. Ci sono voluti due mesi per recuperare completamente con un programma di riabilitazione personalizzato.

Questa volta, dopo l’intervento sull’arto destro, siamo riusciti ad intervenire immediatamente con una fisioterapia per cani mirata alla veloce guarigione dopo la chirurgia. In particolare, ciò che necessitava un intervento tempestivo era l’edema post chirurgico, con trattamenti finalizzati al drenaggio del liquido.

Su Ambra abbiamo confermato l’efficacia di un protocollo post chirurgico che combina questi trattamenti:

  • Massaggi lifodrenanti
  • Crioterapia
  • Laser post chirurgico

Con questo protocollo di fisioterapia per cani, infatti, riusciamo a promuovere una veloce guarigione del sito chirurgico, riducendo l’infiammazione, drenando il liquido in eccesso, ricompattando i tessuti e sciogliendo eventuali contratture.

Guarigione post intervento 2 volte più veloce

Da SBA abbiamo una casistica rilevante per il trattamento post chirurgico del cane, per favorire il giusto decorso della ferita chirurgica e in particolare per il veloce riassorbimento dell’edema.

Quello di Ambra è un caso tipo dopo la TPLO: 5 sedute quotidiane, subito dopo l’intervento, sono state sufficienti per riassorbire l’edema e consentire ad Ambra di caricare nuovamente sull’arto interessato senza esitazioni e dolore.

Senza la fisioterapia per cani post chirurgica, l’edema avrebbe avuto una prognosi di circa 20 giorni, prima dei quali Ambra non avrebbe camminato in modo corretto, accusando fastidio e dolore.

Abbreviando la guarigione della ferita chirurgica, inoltre, la fisioterapia favorisce e velocizza anche il recupero della patologia sottostante scongiurando peggioramenti e zoppie che poi necessiterebbero percorsi riabilitativi più lunghi.

Per un programma di fisioterapia per cani post chirurgica chiamaci al 377.6864627 o compila il modulo.

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Gatto

Gatto è stato investito riportando una frattura multipla del bacino e la lussazione della testa del femore. Con un programma di riabilitazione del gatto post intervento è tornato a camminare in meno di 3 mesi.

Un gatto investito da un’auto è un evento che può capitare quando gli animali sono lasciati liberi di uscire di casa da soli, proprio come accade a noi umani . Ed è proprio quello che è successo a Gatto, un micio europeo color malto che vive a Torino.

Durante una vacanza in Sardegna, infatti, Gatto non è tornato a casa per 3 giorni. Il proprietario ha poi scoperto che il suo micio era stato investito riportando una frattura multipla del bacino e la lussazione della testa del femore dell’arto sinistro. Le prime cure le ha ricevute a Sassari ed è qui che è stato operato. Una volta tornato a Torino abbiamo pensato noi ad elaborare e realizzare un programma di fisioterapia e riabilitazione del gatto per rimetterlo in sesto.

LA DIAGNOSI E L’INTERVENTO

Le radiografie evidenziavano una frattura del bacino in 3 punti (frattura ileo-sacrale, frattura del pube e frattura coxofemorale) e assenza di dolore profondo bilateralmente. Dopo una terapia analgesica viene sottoposto ad un intervento chirurgico con l’applicazione di placca di sintesi e viti. Viene anche eseguita un’ostectomia della testa del femore con cerchiaggio del piccolo trocantere.

Dopo l’intervento Gatto non riportava incontinenza, tuttavia non riusciva a camminare né a stare su 4 zampe, ma solo ad accennare la postura da seduto. Per un recupero completo era necessario un percorso di fisioterapia e riabilitazione del gatto personalizzato sulle sue problematiche specifiche.

LA VISITA FISIATRICA E LA VALUTAZIONE FISIOTERAPICA

Quando è arrivato da SBA, Gatto non riusciva a camminare perché trascinava le zampe posteriori. Abbiamo evidenziato anche problematiche neurologiche al bacino e una lussazione sacro iliaca sul lato destro.

Abbiamo elaborato, quindi, un piano di fisioterapia e riabilitazione del gatto con l’obiettivo di farlo tornare a camminare in pochi mesi.

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LA FISIOTERAPIA E LA RIABILITAZIONE DEL GATTO

Per Gatto abbiamo realizzato un piano fisioterapico personalizzato dopo la frattura del bacino e la lussazione della testa del femore abbinando fisioterapia veterinaria e riabilitazione motoria.

  1. L’abbiamo sottoposto ad una particolare tipologia di Laserterapia veterinaria mirata alla sublussazione sacro iliaca.
  2. Poi abbiamo utilizzato l’elettrostimolazione TENS per il suo effetto antidolorifico (ovviamente evitando la zona sottoposta all’intervento chirurgico dove era presente del metallo).
  3. Poi abbiamo portato a termine un programma di riabilitazione del gatto e ultrasuonoterapia per consentire al micio di tornare a mettersi su 4 zampe e a camminare normalmente.

Lo sapevi che..

I gatti sono animali con i quali l’approccio alla fisioterapia è più complesso. Ma con tecniche che aumentano relax e fiducia anche loro possono avere accesso alle terapie strumentali e manuali.

Scopri di più

IL NOSTRO SUCCESSO

Da Salute e Benessere Animale, abbiamo una casistica rilevante per la riabilitazione del gatto nei casi di frattura del bacino e delle sue conseguenze.

Non era la prima volta che affrontavamo una frattura del bacino del gatto. Nel caso di Gatto il recupero è avvenuto in meno di 3 mesi. Merito di un piano riabilitativo personalizzato e continuamente adeguato all’evoluzione motoria del paziente. E anche della collaborazione attiva del proprietario che si è impegnato molto nel percorso di riabilitazione seguendo i nostri consigli per passeggiate controllate con l’uso della pettorina.

Oggi Gatto cammina di nuovo ma non solo!

IL GATTO RIESCE A SALTARE DOPO LA FRATTURA DEL BACINO

Non è detto che un gatto possa tornare a saltare, dopo la frattura del bacino, anche se correttamente sottoposto ad intervento e dopo un percorso riabilitativo efficace. Generalmente l’obiettivo della riabilitazione del gatto, in questi casi, è semplicemente ritornare a camminare normalmente. Una volta raggiunto questo risultato, i proprietari sono soddisfatti e interrompono la fisioterapia.

Grazie all’impegno del proprietario di Gatto, invece, che ha voluto proseguire il percorso riabilitativo, questo micio è riuscito a tornare addirittura a saltare! Gatto oggi arriva a fare balzi fino ad 1 metro e 20, sufficienti per saltare su tavoli, sgabelli e tiragraffi.

Per un programma di fisioterapia e riabilitazione del gatto chiamaci al 377.6864627 o compila il modulo.

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Kira

Un percorso fisioterapico efficace per la displasia del Pastore Tedesco che ha evitato temporaneamente l’intervento chirurgico

Kira è un Pastore Tedesco di 10 mesi a cui è stata diagnosticata una displasia dell’anca. Vista la tenera età di Kira, però, il veterinario ha consigliato ai proprietari di rivolgersi ad un centro di fisioterapia per cani per l’elaborazione di un piano riabilitativo dedicato alla displasia dell’anca del cane cucciolo con l’obiettivo di provare ad evitare l’intervento chirurgico.

L’approccio conservativo per la displasia per cuccioli fino a 18 mesi

Nel caso di animali non più grandi di un anno e mezzo con una displasia dell’anca del cane non grave, dal grado A al grado C1, è possibile intervenire con un approccio conservativo che non implica alcun intervento chirurgico invasivo. Con un efficace programma di fisioterapia e riabilitazione veterinaria, infatti, è possibile stabilizzare e mantenere il più possibile in salute l’articolazione dell’anca quando è possibile.

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La fisioterapia per la displasia del Pastore Tedesco

Il Pastore Tedesco è una delle razze più predisposte alla displasia dell’anca. Quindi è molto importante sottoporre il cane ad accurate visite ortopediche in modo da diagnosticare la patologia entro i 18 mesi, proprio come è successo a Kira.

Grazie alla diagnosi precoce, arrivata entro i 10 mesi di vita, abbiamo potuto trattare la displasia del Pastore Tedesco elaborando un programma fisioterapico atto ad evitare la chirurgia e allo stesso tempo mantenere quanto più possibile in salute l’articolazione dell’anca di Kira.

Il suo piano terapeutico è stato mirato in una prima fase alla riduzione dell’infiammazione con il Laser LLLT, abbinato ad un programma di esercizi di ginnastica per aumentare il trofismo dei glutei (che stabilizzano l’articolazione dell’anca).

In un secondo momento, superato il dolore dovuto all’infiammazione, abbiamo inserito anche la ginnastica nel tapis roulant in acqua per cani inclinato gradualmente per allenare in modo specifico i muscoli glutei.

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La fisioterapia per la contrattura del muscolo gracile e semimembranoso

La displasia del Pastore Tedesco non è l’unica patologia di razza da cui è affetta Kira. Dalla valutazione fisioterapica emerge anche la contrattura del muscolo gracile e semimembranoso, che colpisce gli arti posteriori del cane di grossa taglia a partire dagli 8 mesi di età.

Questa condizione, se non trattata, può degenerare in una miopatia del muscolo gracile e semimembranoso. Ciò che succede, generalmente, è che i tendini colpiti dalla malattia, responsabili della flessione del ginocchio, subiscono un processo di degenerazione fibrotica, per cui il tessuto muscolare viene sostituito con del tessuto connettivo, simile a quello cicatriziale. Si tratta di una patologia per cui non c’è una terapia efficace, se cronicizza.

Con Kira, però, abbiamo agito immediatamente sulla contrattura del gracile e del semitendinoso con un protocollo fisioterapico che abbina ultrasuonoterapia e laser decontratturante, contestualmente al percorso fisioterapico eseguito per la displasia del Pastore Tedesco.

Il nostro successo

Il difetto di andatura mostrato da Kira dovuto alla contrattura del muscolo gracile e del semitendinoso si è corretto velocemente.

Per quanto riguarda la displasia nel Pastore Tedesco, Kira, per ora, ha effettivamente evitato l’intervento chirurgico, sta bene e fa una vita normale. Il cane viene tenuto sotto stretta osservazione perché in caso di peggioramento l’ipotesi della chirurgia potrebbe essere presa di nuovo in considerazione. Siamo quindi in continuo contatto con il proprietario per sottoporla periodicamente ad una visita fisiatrica per intervenire tempestivamente con la fisioterapia o rivalutare l’approccio chirurgico.

Abbiamo inoltre formato i proprietari per l’esecuzione di esercizi da fare a casa in modo da garantire la salute articolare del cane negli anni a venire.

Un controllo ogni 3 mesi

Anche se Kira ora sta bene è comunque affetta dalla tipica displasia del Pastore Tedesco. Le articolazioni della sua anca, quindi, tendono all’artrosi e possono facilmente infiammarsi nel periodi di instabilità climatica, quando siamo sottoposti a frequenti sbalzi di pressione.

Ecco perché Kira continua a venire da SBA ogni 3 mesi, nel giorni di cambio di stagione. Con una visita fisiatrica verifichiamo se c’è un’infiammazione delle articolazioni ed eventualmente agiamo subito con dei trattamenti antinfiammatori fisioterapici.

L’obiettivo è mantenere alta la qualità di vita di Kira e fare in modo che per lei il dolore sia solo un ricordo sempre più lontano.

Hai un cucciolo con diagnosi di displasia dell’anca? Chiamaci al 377.6864627 o compila il modulo.

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Ambra

La fisioterapia risolutiva per la diagnosi di contrattura dell’ileopsoas nel cane. Ma la storia terapeutica di Ambra comincia ancora prima!

Ambra è una bellissima Australian Shepherd di 4 anni che vive a Torino e nell’ultimo anno ha avuto bisogno di un piano di fisioterapia veterinaria due volte. La prima dopo l’intervento per la rottura del legamento crociato nel cane e la seconda volta dopo la diagnosi di contrattura dell’ileopsoas. Ogni volta ci ha trovato pronti a risolvere le problematiche ortopediche che le provocavano zoppia.

La fisioterapia dopo la TPLO

A mesi di distanza dall’intervento di TPLO nel cane, per la risoluzione della rottura del legamento crociato dell’arto posteriore sinistro, Ambra manifestava ancora una marcata zoppia e dolore al ginocchio.

Abbiamo quindi cominciato un programma personalizzato di fisioterapia e riabilitazione che ha abbinato laserterapia LLLT, manipolazioni, esercizi anche in vasca e ultrasuonoterapia evitando accuratamente la zona della placca metallica inserita chirurgicamente.

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Quando Ambra viene sottoposta al secondo intervento, nel quale il veterinario estrae la placca metallica, abbiamo rimodulato la terapia. Prima di tutto abbiamo inserito un protocollo per una corretta e veloce cicatrizzazione, poiché la ferita chirurgica non sembrava avere un ottimo decorso: risultava molto calda, arrossata e infiammata, e presentava del siero. In secondo luogo abbiamo ripreso la fisioterapie e la riabilitazione comprensiva di ultrasuoni su tutta la zona interessata dall’intervento, vista l’assenza della placca metallica.

Dopo 6 terapie multimodali con laser e ultrasuoni, manipolazioni articolari e stretching e 10 sedute nel tapis roulant in acqua per cani per il potenziamento muscolare Ambra è di nuovo in grado di camminare, giocare e correre come prima.

Completiamo il percorso terapeutico con un piano di esercizi terapeutici da fare a casa che i proprietari hanno fatto eseguire ad Ambra con costanza e precisione.

 

La fisioterapia dopo la contrattura dell’ileopsoas

Purtroppo, come un fulmine a ciel sereno, a circa 1 mese di distanza dalla fine del percorso terapeutico precedente, Ambra ricomincia a zoppicare. I proprietari temevano si trattasse nuovamente di un problema a carico del ginocchio posteriore sinistro sottoposto a TPLO, invece la diagnosi è del tutto diversa. Il veterinario, infatti, individua una contrattura dell’ileopsoas nel cane.

Si tratta di un muscolo molto profondo (nei cani ancor di più che negli esseri umani) perché è interno al bacino. La sua posizione e il fatto che risulti ben coperto dalla muscolatura della schiena, fa sì che il muscolo ileopsoas nel cane sia molto difficile da raggiungere con le terapie strumentali.

Siamo contenti che la zoppia di Ambra non riguardi nuovamente il ginocchio, tornato in ottima salute dopo la fisioterapia. Ci concentriamo, quindi, sulla contrattura dell’ileopsoas, realizzando un programma per provare a rimetterla in piedi velocemente, perché i suoi proprietari avevano già fissato la data delle vacanze da trascorrere con lei.

La terapia ha abbinato laser, ultrasuoni e stretching con degli esercizi leggeri in vasca.

Ambra

Sono bastate 8 sedute in 1 mese per sciogliere la contrattura dell’ileopsoas nel cane e consentirle di partire per un’estate di divertimento con la sua famiglia.

 

Dopo una diagnosi di contrattura dell’ileopsoas nel cane chiamaci al 377.6864627 o compila il modulo.

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Red

Dopo un trauma da morso, Red ha ottenuto un completo recupero in sole 5 settimane con la fisioterapia veterinaria.

Red è un Cocker di 13 anni che vive a Torino. È un cane un po’ mordace e territoriale ed ha avuto la peggio giocando con un Weimaraner che lo ha morso e atterrato provocandogli un trauma da morso.

LA DIAGNOSI

Dopo lo scontro con un Weimaraner, Red ha cominciato subito a zoppicare: il veterinario diagnostica un’instabilità dell’articolazione scapolomerale dell’arto anteriore destro. Inizialmente il Cocker non riusciva proprio ad appoggiare la zampina a terra, poi ha cominciato a farlo timidamente, ma continuava a zoppicare in modo evidente, nonostante la terapia farmacologica con antinfiammatori. Il veterinario di fiducia, quindi, ha consigliato di affidarsi al fisioterapista veterinario.

LA VALUTAZIONE FISIOTERAPICA

Quando abbiamo visto Red per la prima volta zoppicava in modo evidente. Aveva una zoppia intermittente poiché quando la muscolatura si riscaldava la sua andatura migliorava. Comunque manifestava una forte ritrosia a caricare sulla zampa destra, anche per sedersi e alzarsi. I proprietari riferiscono anche la comparsa di un tremore quando è affaticato.

Dalla valutazione visiva e dalla palpazione abbiamo capito che Red aveva una marcata atrofia del muscolo sovraspinato e infraspinato destro e una contrattura del bicipite brachiale destro. Tutto questo provocava dolore a Red, nelle zone dei muscoli interessati, e una riduzione del ROM (grado di escursione articolare) in flessione ed estensione sul lato destro.

LA FISIOTERAPIA PER IL TRAUMA DA MORSO

La fisioterapia veterinaria dedicata a Red è mirata a eliminare le conseguenze del trauma da morso, quindi risolvere dolore, infiammazione e contratture.

Il suo piano terapeutico comprende:

 

LA SOLUZIONE TERAPEUTICA PER UN CANE MORDACE

Poiché Red è un cane mordace abbiamo dovuto approcciare alla sua fisioterapia con molta delicatezza e a domicilio.

In questi casi effettuiamo prima di tutto delle terapie endorfiniche e rilassanti in modo da instaurare subito un buon rapporto con la fisioterapia e la fisioterapista. In pochissimo tempo Red si è ben disposto verso i trattamenti e la dott.ssa De Micco. Le foto ne sono la prova!

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Siamo quindi riusciti ad eseguire e completare senza problemi tutto il piano terapeutico dedicato a risolvere le conseguenze del trauma da morso. Proprio perché Red è un cane problematico, l’ultrasuonoterapia è stata introdotta in un secondo momento, quando eravamo certi di aver conquistato la fiducia del cane, oltre che disinfiammato l’arto.

IL NOSTRO SUCCESSO

Da SBA trattiamo spesso cani che riportano traumi da morso.

Nel caso di Red, avevamo predisposto un piano da 10 sedute settimanali ma ne è bastata la metà! Dopo 5 settimane Red è tornato a camminare, nonostante la sua età avanzata che comporta una fisiologica atrofizzazione della muscolatura.

Dopo le 5 terapie, abbiamo mostrato alla sua proprietaria alcuni utili esercizi da fare a casa.

Ora Red sta bene e il morso del Weimaraner è solo un brutto ricordo.

Non preoccuparti se hai un cane mordace. Se ha problemi a camminare o ad alzarsi contattaci subito!

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Heaven

Il cane fa fatica ad alzarsi: è colpa di un artrosi avanzata. Ecco come abbiamo risolto i problemi di Heaven in sole 10 settimane.

Heaven è un Pastore della Brie femmina di 11 anni che vive a Torino e che ha alle spalle una lunga e divertente carriera sportiva. Tuttavia Heaven oggi è anche un cane con artrosi avanzata alle ginocchia, causata, in particolare, da un vecchio infortunio trattato con cortisone, e un conseguente difetto di carico che ha contribuito a logorare le articolazioni del ginocchio.

LA PREMESSA: DALLE GARE AI PROBLEMI AD ALZARSI

Heaven ha trascorso molti anni sui campi sportivi. I suoi proprietari, infatti, hanno incanalato nello sport la sua vivacità e la sua esuberanza, ottenendo ottimi risultati. Heaven ha gareggiato in diverse discipline, tra cui Agility dog e Rally obedience. Una vera e propria atleta!

All’età di 11 anni, però, alla fine della sua carriera sportiva, il cane fa fatica ad alzarsi.

LA VALUTAZIONE FISIOTERAPICA

Quando arriva da SBA, Heaven ha difficoltà ad alzarsi. Il dolore lombosacrale ci fa pensare che si tratti di un inizio della sindrome della cauda equina. Tuttavia, dopo un approfondimento, ci rendiamo conto che non presenta i classici sintomi neurologici della patologia.

Dalla nostra valutazione fisioterapica emerge che Heaven è semplicemente un cane con artrosi avanzata alle ginocchia. Scopriamo che una vecchia lesione al legamento crociato dell’arto posteriore sinistro era stata trattata con cortisone, con conseguente erosione del tessuto cartilagineo. L’eccesso di carico sull’arto posteriore destro, quindi, ha determinato una condizione artrosica anche a carico del ginocchio destro.

Insomma, Heaven ha le ginocchia molto malandate e dolenti: ecco perché il cane fa fatica ad alzarsi.

Cos’è l’artrosi?

L’artrosi nel cane (ma anche nel gatto) è una malattia degenerativa che interessa la cartilagine articolare. Pertanto, non è possibile guarire ma le innovazioni della fisioterapia veterinaria oggi consentono di controllare e rallentare questa patologia, alleviando di molto la sofferenza dell’animale per una vita serena e normale.

Scopri di più sull’artrosi del cane

LA FISIOTERAPIA PER IL CANE CON ARTROSI

La fisioterapia veterinaria dedicata ad Heaven è mirata a risolvere le problematiche dovute all’artrosi.

Il suo piano terapeutico comprende:

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Heaven ha anche cominciato ad assumere condroprotettori per cani: un integratore 100% naturale per la prevenzione e il trattamento delle patologie ortopediche di tutte le età.

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IL NOSTRO SUCCESSO

Da SBA abbiamo una notevole casistica nel trattamento di cani con artrosi.

Nel caso di Heaven, quando arriva da noi, il cane fa fatica ad alzarsi, ma dopo qualche settimana di fisioterapia la sua capacità di tirarsi su è decisamente migliorata. Nel corso della terapia riscontriamo, invece, delle esitazioni nel sedersi. Per questo, agiamo subito sostituendo gli esercizi di ginnastica con sedute di vasca mirate.

In sole 10 settimane di terapia siamo riusciti a controllare l’artrosi di Heaven, rimediare ai danni a carico delle articolazioni e restituirle la capacità di alzarsi e sedersi senza dolore.

La proprietaria ci ha comunicato che la cagnolona è tornata addirittura a correre!

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Purtroppo Heaven sarà sempre un cane con artrosi, oramai, poiché questa è una malattia degenerativa, ma i proprietari hanno deciso di proseguire con una terapia di mantenimento.

Con sedute mensili di Laser e Mesoterapia con collagene, riusciremo a tenere sotto controllo l’artrosi di Heaven in modo che non debba soffrire più nel compiere azioni quotidiane come alzarsi, camminare e sedersi.

Hai un cane con artrosi? Contattaci subito.

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Fisioterapia per gatto con frattura del bacino

Angel

Il gatto è caduto dal balcone riportando una frattura del bacino ma con la fisioterapia veterinaria ha recuperato in 1 solo mese.

Un gatto caduto dal balcone è un evento che capita più spesso di quello che si possa pensare. È quello che è capitato ad Angel, gatta europea che vive a Torino. Lei è precipitata dal balcone ben 3 volte e alla fine ha riportato una frattura del bacino. La sua condizione neurologica non è stata approfondita, per cui il veterinario ha consigliato di cominciare un percorso fisioterapico appena possibile.

LA VALUTAZIONE FUNZIONALE

Quando arriva da SBA, Angel non riusciva a camminare perché non poteva muovere le zampe posteriori. La gatta riportava poi un’altra tipica conseguenza della frattura del bacino, ovvero l’incontinenza. La sua condizione è detta vescica neurologica e non le consentiva di controllare la minzione e di svuotare la vescica in autonomia e ciò poteva aumentare il rischio di contrarre una cistite.

 

Cos’è la vescica neurologica?
Si tratta di una disfunzione della minzione che insorge per effetto di una patologia del sistema nervoso centrale o dei nervi periferici alla vescica. In questi casi il fisioterapista veterinario può aiutare i proprietari ad affrontare correttamente la situazione in modo da consentire all’animale di avere meno fastidi possibile.

LA TERAPIA IN CASO DI FRATTURA DEL BACINO DEL GATTO

Per Angel abbiamo realizzato un piano terapeutico personalizzato dopo la frattura del bacino del gatto, che ha abbinato fisioterapia veterinaria e riabilitazione motoria.

  1. Prima di tutto l’abbiamo sottoposta ad una terapia antalgica con Laset LLLT ed Elettrostimolazione TENS.
  2. Poi abbiamo fatto molta riabilitazione neurologica passiva e ginnastica posturale.

fisioterapia per gatto caduto dal balcone

Angel ha cominciato velocemente a muoversi e abbiamo avuto la conferma che eravamo sulla strada giusta. Tuttavia manifestava più facilità a muovere il lato destro piuttosto che il sinistro e anche una scarsa capacità di alzarsi sulle 4 zampe dalla posizione seduta.

Ecco perché abbiamo cominciato a lavorare con il sospensore: Angel ha cominciato a fare esercizi per alzarsi e sedersi, oltre che per migliorare il passo. Abbiamo anche insegnato ai proprietari ad effettuare quotidianamente questi esercizi a casa. La vitalità e la curiosità di Angel hanno fatto il resto.

Ovviamente abbiamo anche insegnato alla proprietaria come affrontare la condizione della vescica neurologica. Poiché Angel non riusciva a svuotarsi bene, era importantissimo che la sua proprietaria effettuasse una particolare manovra per svuotare la vescica quotidianamente finché la gatta non fosse tornata ad una minzione normale grazie alla fisioterapia.

IL NOSTRO SUCCESSO

Da Salute e Benessere Animale, abbiamo una casistica rilevante per la riabilitazione veterinaria nei casi di frattura del bacino del gatto e del cane e delle sue conseguenze, tra cui paralisi e incontinenza.

Non è la prima volta che affrontiamo un gatto caduto dal balcone e le relative conseguenze. Nel caso di Angel, il recupero è avvenuto in un solo mese. Merito di un piano terapeutico personalizzato e continuamente adeguato all’evoluzione motoria della paziente, ma anche della collaborazione attiva della proprietaria e della vitalità di Angel.

Oggi Angel cammina e fa pipì da sola e ha riacquistato una postura corretta.

fisioterapia-frattura-bacino-gatto-prima-e-dopo

Perché i gatti cadono dai balconi? Un gatto caduto dal balcone non è un fatto così raro. Capita soprattutto in giovane o in tarda età. Nel primo caso succede perché i cuccioli possono essere ancora incoscienti e distratti. Nel secondo caso perché i gatti anziani possono non avere più le capacità motorie e visive di una volta e non rendersi ancora conto dei loro nuovi limiti.

Cosa fare con un gatto caduto dal balcone? Ovviamente procedere subito ad una visita dal veterinario. Anche se, apparentemente, l’animale non avesse subito danni, è sempre bene controllare che non ci siano lesioni non immediatamente evidenti.

Il tuo gatto si è fratturato il bacino o un arto? Contattaci per un recupero completo.

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ISCHEMIA-DEL-CANE-RIABILITAZIONE

Blue

Riabilitazione nel caso di ischemia del cane (cerebellare): tempi di recupero 2 mesi con terapia a domicilio e poi in studio.

Blue è un Whippet di 12 anni che vive in provincia di Novara. A causa di un’ischemia del cane (cerebellare e non midollare come più comunemente succede), Blue ha perso l’uso di tutte e 4 gli arti, diventando di fatto tetraplegico.

Dopo 40 giorni di ricovero in una clinica veterinaria, Blue è stato riportato a casa. Oltre alla paralisi, i suoi problemi linfatici gli hanno causato dei sieromi che sono diventati piaghe da decubito, a causa dell’immobilità.

>>SCOPRI ANCHE LA GUARIGIONE DI LUNA DAL SIEROMA POST CHIRURGICO<<

LA NOSTRA VALUTAZIONE FUNZIONALE

Quando siamo andati a trovare Blue per la prima volta lo troviamo ipomiotrofico: la massa muscolare si era ridotta a causa dell’immobilità e dell’inappetenza. Era capace di reggere la stazione quadrupedale e di accennare alla deambulazione autonoma. Manifestava un deficit dell’equilibrio, atassia, e anche un tremolio della coda e di altri muscoli a causa del pregresso trauma contusivo con sepsi e del conseguente curettage chirurgico (2018). La sua piaga de decubito a livello della scapola, inoltre, aveva quasi 4 centimetri di diametro.

ISCHEMIA-DEL-CANE-FISIOTERAPIA

LA TERAPIA A DOMICILIO

Viste le condizioni di Blue, abbiamo deciso di accontentare i proprietari ed effettuare la prima parte del percorso fisioterapico a domicilio. L’ischemia del cane, i 40 giorni di degenza, i sieromi e la chirurgia per tentare di chiuderia, hanno debilitato molto Blue e abbiamo concordato con i proprietari di non sottoporlo ad ulteriore stress per gli spostamenti delle sedute di fisioterapia e riabilitazione.

Il percorso fisioterapico personalizzato di Blue si è articolato in laserterapia, ginnastica passiva, ginnastica posturale, ginnastica neuroriabilitativa e riabilitazione neuromuscolare nel tapis roulant in acqua per cani.

Nella prima parte della riabilitazione a domicilio abbiamo lavorato per la veloce cicatrizzazione della piaga da decubito maggiore e per favorire il trofismo dei nervi e dei muscoli.

Appena si è ristabilito Blue è venuto presso il nostro centro a Torino per:

IL NOSTRO SUCCESSO

Da Salute e Benessere Animale, abbiamo una casistica rilevante per la riabilitazione veterinaria nei casi di ischemia del cane e delle sue conseguenze, che possono essere diverse, caso per caso.

Con Blue ci siamo trovati di fronte ad un cane particolarmente debilitato per il quale abbiamo dovuto non solo pianificare ogni fase della fisioterapia veterinaria con estrema attenzione, ma anche essere particolarmente dolci e delicati perché le sedute non diventassero fonte di ulteriore stress.

Ma il lavoro ci ha ripagato con ottimi risultati: il recupero di Blue in 2 mesi di terapia e la felicità dei suoi proprietari.

recensione-fisioterapia-ischemia-del-cane

Nella prima fase della fisioterapia a domicilio abbiamo ottenuto una riduzione della sua piaga di circa il 70% in sole 6 terapia, e dopo 4 settimane si era chiusa del tutto.

Oggi Blue, nonostante l’ischemia del cane, la chirurgia, il ricovero e le piaghe, è un cane felice che cammina correttamente. Gli è rimasta solo una leggera atassia ma riesce a camminare per 30 minuti al giorno ed è una grande conquista.

Il tuo cane non si muove bene dopo un’ischemia? Contattaci subito!

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